Taggato: #insegnanti #test #questionario
- Questo topic ha 16 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 settimane, 6 giorni fa da Annalia Bianchi.
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7 Novembre 2024 alle 14:51 #2685Alessandra FranziModeratore
La scuola e’ in gran parte fatta dalle persone che la vivono e quindi insegnanti e studenti. Tutti noi conserviamo un ricordo di un docente che, in un modo o nell’altro, ha influenzato il nostro percorso o, per lo meno, ha in parte condizionato una visione del futuro e dei rapporti con gli altri e la società.
L’insegnante come educatore e divulgatore di conoscenza e’ il motore della scuola.
Sei favorevole o contrario a test obbligatori e vincolanti per gli insegnanti?
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Alessandra
- Questo topic è stato modificato 1 mese fa da Alessandra Franzi.
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8 Novembre 2024 alle 6:43 #2695Annalia BianchiPartecipante
Buongiorno a tutti, buongiorno Alessandra.
Sono una docente di discipline giuridiche ed economiche di scuola secondaria di secondo grado.
Ho circa 30 anni di esperienza perché ho scelto di insegnare da giovanissima lasciando il lavoro in istituto bancario prima e la professione legale poi… quindi per passione.
So per certo che la scuola italiana sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia.
Credo di avere una idea abbastanza precisa di quello che serve alla scuola per ritrovare la sua funzione sociale ed educativa di primissimo piano e la questione che tu poni sui docenti e’ solo uno dei punti fortemente critici.
cerco di essere chiara:
1) docenti che approdano oggi all’insegnamento ( non per scelta per lo più ma per mancanza di altre possibilità spesso ) sono per lo più inadatti all’insegnamento e decisamente impreparati. Questo perché la selezione degli insegnanti avviene con modalità inadeguate. ( test e lezione simulata) E’ necessario tornare ad una selezione rigorosa ma soprattutto efficace che io strutturerei a più livelli:a) prova psico-attitudinale ( insegnare non e’ un mestiere che possono fare tutti. Serve una attitudine oggettiva minima di tipo empatico-relazionale-comunicativo e di autorevolezza che e’ una caratteristica personale. La si può implementare ma non si acquisisce. Serve il coraggio di dirlo.
b) selezione rigorosa sulle conoscenze e sulle competenze specifiche della disciplina. Essere laureati spesso non implica questa padronanza. Vedo sempre più spesso docenti che non scrivono e non si esprimono correttamente in italiano… figuriamoci sul resto!c) superare le prove sopra descritte non si dovrebbe venire catapultati in classe ma effettuare un tirocinio formativo di 6 mesi- 1 anno affiancando uno o più docenti tutor e acquisendo le competenze didattico specifiche .
Effettuato questo tipo di selezione certamente credo che i docenti possano e debbano essere valutati per il loro impegno e per lo svolgimento corretto delle loro mansioni. Ma anche su questo c’è molto da dire…
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8 Novembre 2024 alle 13:04 #2698Alessandra FranziModeratore
Grazie Annalia,
Le tue riflessioni sono importanti!
La scuola è il cuore pulsante della società!portiamo avanti questo dialogo così importante anche il 23/24 novembre a Milano alla nostra prima convention al big theatre!
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18 Novembre 2024 alle 19:13 #2737EnricoTrainoPartecipante
Sono assolutamente favorevole a tutti i punti indicati da Annalia:
a) prova psico-attitudinale alla selezione
b) coaching e trasferimento delle best practices
c) Valutazione dei docenti.
In merito al punto c) posso eventualmente condividere la mia esperienza da Consigliere e da Presidente del Consiglio di Istituto in due istituti superiori dove sono riuscito a far introdurre un sondaggio annuale di valutazione dell’efficacia dell’insegnamento.
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18 Novembre 2024 alle 22:58 #2741Annalia BianchiPartecipante
Grazie Enrico!
si, mi piacerebbe vedere il sondaggio di cui parli!
grazie! -
19 Novembre 2024 alle 12:52 #2746EnricoTrainoPartecipante
Buongiorno Annalia e buongiorno a tutti.
Forse è opportuno fare innanzitutto una premessa sul contesto normativo dell’epoca.
La legge 107/2015, detta anche “buona scuola” o “legge Renzi” di fatto provava ad introdurre dei criteri meritocratici nella retribuzione dei docenti.
Opera sicuramente apprezzabile da un punto di vista liberale :).
Peccato che la legge fu successivamente svuotata di efficacia dal successivo governo Gentiloni, che ne ridusse significativamente le dotazioni economiche, e poi dai governi successivi, che le tagliarono completamente a favore del consueto aumento a pioggia gestito in accordo con le organizzazioni sindacali.
La legge riscontrò all’epoca una fortissima opposizione da parte dei sindacati della scuola ma anche a livello diffuso dei docenti, da sempre restii all’idea di essere valutati da terzi o anche da un gruppo di pari. Su questo studiai all’epoca un po’ il sistema francese basato sugli ispettori ministeriali, ma potremmo eventualmente parlarne in altre occasioni.
Tornando alla “buona scuola”, la legge fissava tre diverse aree per la valutazione dei docenti, e istituiva un periodo sperimentale di tre anni durante i quali i singoli istituti avrebbero avuto facoltà di interpretare i criteri di valutazione purché afferissero alle tre macro-aree individuate dalla legge.
A seguito di questo periodo di tre anni, i dati avrebbero dovuto essere raccolti centralmente, ed il MIUR avrebbe dovuto elaborare criteri validi a livello nazionale.
Di tutto questo non si fece poi niente perché appunto di fatto il fondo economico per la retribuzione meritocratica dei docenti è stato svuotato; non ho mai verificato ma può essere che la legge a livello formale non sia mai stata abrogata.
Al fine di definire i criteri da applicare la legge modificava la struttura del preesistente comitato di valutazione, che per questo specifico compito diventava aperto anche a un rappresentante degli studenti e ad un rappresentante dei genitori.
Io ho svolto, oltre che il ruolo di consigliere d’Istituto, anche il ruolo di rappresentante dei genitori in quel comitato, e sono riuscito anche grazie alla collaborazione di una dirigente di istituto aperta, a far adottare un sondaggio di valutazione della didattica come il criterio afferente a una delle tre macroaree di valutazione.
Insieme al Comitato di Valutazione esaminammo una proposta da me elaborata in base ai questionari che ero riuscito a reperire e relativi ai pochi casi sperimentati in Italia, e la affinammo insieme.Ho due documenti che posso condividere ma da quanto capisco debbo richiedere prima di essere ammesso al gruppo perchè in questa modalità posso scrivere messaggi ma non allegare documenti.
1. il primo riepiloga come il questionario di valutazione della didattica afferisse a una delle tre macroaree di valutazione previste dalla legge;
2. Il secondo dettaglia meglio la struttura del questionario, che per diversi anni (non so se tutt’ora) è stato somministrato agli alunni attraverso un programma informatico sviluppato dalla classe quarta e quinta dell’indirizzo informatico dello stesso liceo. I risultati ottenuti e relativi a ciascun docente erano visibili esclusivamente alla Dirigente di istituto.
La prestazione di ciascun docente su ciascun quesito veniva comparata alla media ottenuta dai docenti dell’istituto ed a quella dei docenti della propria area disciplinare (matematica e fisica, Italiano e latino, etc). Ciascun docente riceveva allo stesso modo i risultati di soddisfazione espressi dagli alunni per la propria didattica confrontata con gli indici medi sopra descritti.Nelle mie intenzioni ed in quelle degli altri componenti del comitato di valutazione che votarono per adottarlo, il questionario voleva non solo costituire l’indicatore in base al quale assegnare un premio in denaro (modesto perchè modesta era la dotazione complessiva) ma anche il primo passo verso un approccio diverso.
Il questionario costituiva infatti una sorta di “specchio” attraverso il quale ciascun docente potesse ricevere in forma aggregata ed anonima un “feedback” sulla propria didattica e auspicabilmente aggiustare il tiro negli anni successivi.
Lo strumento inoltre offriva inoltre in prospettiva al Dirigente scolastico, visti i risultati di ciascun docente, la possibilità di promuovere il trasferimento di best practices dai docenti la cui didattica era valutata dall’utenza come più efficace verso quelli con più ampie opportunità di miglioramento.Spero risulti sufficientemente chiaro, feel free to ask for eventual clarifications or details :).
Nel frattempo chiedo l’ammissione al gruppo.
E. -
20 Novembre 2024 alle 13:22 #2763Alessandra FranziModeratore
Grazie Enrico! Hai sollevato molti punti interessanti e utili alla nostra prima discussione il 25 novembre su zoom 20.30 CET.
Sono riuscita ad aprire il gruppo scuola che per qualche motivo tecnico non funzionava.
Sulla piattaforma forum o messo i questionari per genitori, studenti ed insegnanti, con l’intento di intavolare proprio nella direzione che tu presenti il nostro primo incontro! Spero raccolgano l’interesse di condivisione sperato!
Stay tuned !
Alessandra -
20 Novembre 2024 alle 13:22 #2764Alessandra FranziModeratore
Grazie Enrico! Hai sollevato molti punti interessanti e utili alla nostra prima discussione il 25 novembre su zoom 20.30 CET.
Sono riuscita ad aprire il gruppo scuola che per qualche motivo tecnico non funzionava.
Sulla piattaforma forum o messo i questionari per genitori, studenti ed insegnanti, con l’intento di intavolare proprio nella direzione che tu presenti il nostro primo incontro! Spero raccolgano l’interesse di condivisione sperato!
Stay tuned !
Alessandra -
20 Novembre 2024 alle 14:28 #2768Annalia BianchiPartecipante
Grazie Alessandra e grazie Enrico…
faccio presente che sul sito di OL non c’è ( o almeno io non lo vedo) il link a forum e gruppi…
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20 Novembre 2024 alle 22:04 #2777EnricoTrainoPartecipante
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20 Novembre 2024 alle 22:06 #2778EnricoTrainoPartecipante
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20 Novembre 2024 alle 22:07 #2779EnricoTrainoPartecipante
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20 Novembre 2024 alle 22:11 #2780EnricoTrainoPartecipante
Ho allegato nei tre messaggi sopra le domande del questionario di valutazione somministrato per alcuni anni agli studenti del liceo Arisoto Spallanzani di Reggio Emilia e che veniva gestito come descritto nel mio contributo sopra.
Vi risparmio lo schema su come il questionario di valutazione della didattica afferisse a una delle tre macroaree di valutazione previste dalla legge 107/2015, detta anche “buona scuola”, tanto ormai è storia :).
Un saluto.
E.
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20 Novembre 2024 alle 22:31 #2785EnricoTrainoPartecipante
p.s. sorry sono uscito dal gruppo per errore.. se mi ri-ammettete… 🙂
- Questa risposta è stata modificata 3 settimane fa da EnricoTraino.
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21 Novembre 2024 alle 8:49 #2790Annalia BianchiPartecipante
Grazie Enrico… ad una prima occhiata mi sembrano sondaggi di buon livello…che misurano il lavoro del docente nella sostanza dell’attività didattica e non sulla produzione di progetti e materiali “fuffa” di cui si e’ e si continua ad abusare nel contesto attuale.
Mi riferisco alla degenerazione della di azione docente in una marea di progetti ( per i quali si spendono ore ed ore nonché si producono scartoffie infinite) molti dei quali non hanno alcuna ricaduta utile sulla formazione dei ragazzi.
Con l’aggravante oramai consueta che il docente produttore seriale di questi “progetti “ inutili viene valutato come buon docente ( e spesso non insegna nulla) a discapito di chi fa un duro e serio lavoro in classe ( l’unico veramente essenziale) e non gode della stessa valutazione.
Anche nel tentativo di valutazione nel merito della “ buona scuola” si era caduti in questa trappola pericolosa…ho fatto parte del comitato di valutazione che doveva redigere i criteri e mi sono battuta per questo… da sola contro una pletora di colleghi che spingevano per la valutazione di una infinità di sciocchezze o peggio per una ricaduta a pioggia del bonus sul merito.
un disastro.
la scuola sta agonizzando per colpa di questa terribile demagogia … -
21 Novembre 2024 alle 9:19 #2791EnricoTrainoPartecipante
Ciao Annalia. Sì, i quesiti sono stati pensati, anche partendo dall’esperienza di qui pochi altri istituti in Italia che li avevano già adottati, per “guidare” lo studente ad una valutazione il più possibile oggettiva sull’efficacia della didattica del singolo docente..
Quanto ai “progetti”, ti tranquillizzo 😉 non erano assenti… ma è / era proprio la legge 107/2015 che, nella indicazioni delle macroaree che dovevano necessariamente essere incluse nella valutazione, indirizza/va il Comitato in questa direzione. Grazie anche ad una Dirigente e ai dei colleghi del Comitato probabilmente più illuminati di una parte dei loro colleghi, siamo riusciti a far sì che la valutazione della didattica del singolo docente valutata rispetto alla media dei docenti della sua stessa “Area” costituisse il 40% della base di valutazione.
A questo punto lo hai “chiamato” 🙂 e quindi allego qui sotto anche lo schema su come il questionario di valutazione della didattica afferisse a una delle tre macroaree di valutazione.
- Questa risposta è stata modificata 3 settimane fa da EnricoTraino.
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21 Novembre 2024 alle 14:32 #2799Annalia BianchiPartecipante
Grazie Enrico…
so bene che lo prevedeva la legge 107 ma poi ogni comitato di valutazione ha interpretato a modo suo e non tutti sono stati così illuminati. Ad es il nostro ds ( burocrate e “malato” di didattica digitale) ha spostato moltisdimo
il peso su tutta la “fuffa “ possibile…
ma oramai e’ storia…
grazie di ♥️
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