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Alessandra Franzi.
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23 Dicembre 2024 alle 10:38 #2924
EnricoTraino
PartecipanteBuongiorno Annalia e buongiorno a tutti. L’intervento di Annalia mi sembra certamente condivisibile.
A me pare infatti che questo topic abbia una rilevanza fondamentale (la qualità della didattica dipende al 90% dalle capacità dei docenti) e quindi meriti in effetti di essere trattato separatamente dagli altri; anzi, andrebbe addirittura suddiviso in tre: 1. RECLUTAMENTO ; 2. FORMAZIONE 3.VALUTAZIONE e CARRIERA. In merito ai punti 2 e 3 riporto in corsivo quanto contenuto nel report della Fondazione Agnelli sulla scuola media che altri hanno segnalato, che mi sembra valido ed estensibile sia alla media inferiore che superiore degli attuali cicli.
1. RECLUTAMENTO
Chiunque abbia avuto a che fare con i docenti italiani si è reso conto che solo una parte di questi svolgono il ruolo con passione, ed sono in genere proprio quelli che mostrano una predisposizione personale all’insegnamento, che significa non sono conoscere la materia, ma saperla spiegare, ed anche usare le leve motivazionali. Benissimo quindi nella selezione dei candidati provare a verificarne l’ attitudine alla docenza. Tema fondamentale, la cui rilevanza nei prossimi anni potrebbe tuttavia essere un pò ridotta dal fatto che causa calo demografico avremo meno studenti ed avremo bisogno di meno insegnanti.
2. FORMAZIONE (dal Report F.A)
Percorsi di formazione iniziale per la secondaria con forte orientamento alla didattica
Istituzione di un percorso universitario specifico per l’insegnamento nella secondaria.
Il requisito minimo dovrebbe essere il possesso di laurea triennale disciplinare e di laurea magistrale per l’insegnamento nella scuola secondaria. Si può dare la possibilità di accedere all’abilitazione anche attraverso percorsi accademici diversi, in particolare, percorsi connessi a un titolo di studio più elevato (master, specializzazione post-master o dottorato), a condizione che abbiano un forte contenuto didattico.
La magistrale per l’insegnamento dovrebbe ispirarsi al modello ‘parallelo’ diffuso in gran parte d’Europa (Germania, Olanda, Polonia, Paesi scandinavi), che prevede l’integrazione di apprendimenti teorici e pratica d’aula: insieme a un ulteriore rafforzamento della formazione disciplinare, la maggioranza dei crediti sarà focalizzata su una formazione pedagogica e di ricerca didattica, con esperienze in aula che precedono l’abilitazione.
Abilitazione molto selettiva, con prove pratiche che valutino le competenze didattiche.
Intensa formazione sul campo (durante la magistrale, ma anche nei primi anni di carriera)
Molto tempo speso nella pratica in classe con l’affiancamento di docenti mentor.
Sistematica riflessione sul metodo di insegnamento tramite osservazione tra pari e discussione del metodo di lavoro in classe (esempi: quality teaching round in Australia; problem-solving group in Finlandia; osservazione e videoregistrazione in Giappone e Shanghai).
Formazione al lavoro cooperativo con i colleghi (anche degli altri gradi di scuola per il curricolo verticale).
Approfondimento su metodi didattici specifici per preadolescenti e adolescenti, seguendo anche i suggerimenti delle neuroscienze.
Formazione in servizio obbligatoria, che comprenda un costante aggiornamento sull’evoluzione dei metodi di insegnamento e una periodica valutazione.
Consuetudine alle periodiche e frequenti osservazioni tra pari, discussioni del metodo di lavoro in classe con scambio di pratiche con i colleghi.3.VALUTAZIONE e CARRIERA
Qui il report della Fondazione Agnelli mi sembra un po’ più vago, e riporta:
Miglioramento dello status professionale
Progressioni di carriera in relazione all’acquisizione di crescenti responsabilità.
Progressioni retributive, anche in relazione a un prolungamento dell’orario di lavoro.Come ho riportato in altro thread di discussione su altro topic, sulla base della mia esperienza io penso che sia possibile ed anzi opportuno valutare l’efficacia della docenza anche attraverso questionari sulla efficacia della didattica somministrati agli studenti, e che questi possano avere un doppia valenza, da un lato fornire agli stessi docenti un feedback consentendogli di “aggiustare il tiro” e quindi di migliorare l’efficacia del proprio approccio didattico, e dall’altro costituire la base primaria per l’assegnazione di una quota di retribuzione individuale e meritocratica.
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Questa risposta è stata modificata 6 mesi, 3 settimane fa da
EnricoTraino.
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23 Dicembre 2024 alle 15:06 #2927
Annalia Bianchi
PartecipanteBuongiorno Enrico,
grazie! Come sempre mi trovo in profonda sintonia anche io con quanto da te condiviso. 🤗
Possiamo operare secondo me già una sintesi efficace tra quando da entrambi prodotto… ovviamente aperta a tutti gli altri contributi che eventualmente si aggiungano.
Il reclutamento, la formazione e la progressione di carriera basata anche su valutazione del merito sono trasversali a tutte le docenze ( primaria e secondaria ) e possono costituire un punto definito del nostro programma.Come ho detto anche ad Alessandra secondo me in questa fase non dobbiamo entrare troppo nel tecnico ma affermare linee di principio chiare … anche una eventuale proposta di legge, in quanto tale, non affronta necessariamente i tecnicismi…
questo topic e’ secondo me un punto essenziale per affermare un cambio di paradigma nella scuola.
Ovviamente ce ne sono altri che io riassumerei così :1) reclutamento, formazione, carriera dicenti ( appunto questo topic)
2) cicli : ridefinizione degli stessi in modo da portare l’uscita della scuola a 18 anni in conformità alla linea europea.
quindi riflessione sul ruolo e la durata della scuola media ( 2 anni?) o della stessa secondaria ( 4 anni?). Personalmente ritengo più appropriata la prima ipotesi ma e’ solo la mia idea…3) Curricula: ridefinizione degli stessi laddove necessario. ( esempio cambiamento nell’ insegnamento della educazione civica … totalmente demagogica ed inefficace. Meglio ore di diritto ed economia nelle classi terminali di tutti gli istituti… si possono non conoscere discipline specifiche ma non si può non essere cittadini consapevoli. )
4) organizzazione scolastica : taglio drastico della burocrazia
5) welfare scolastico: tempo pieno, mense ecc..
che ne dite?
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24 Dicembre 2024 alle 9:27 #2929
EnricoTraino
PartecipanteA me sembra che l’organizzazione delle “position” su queste macro tematiche abbia molto senso.
Per quanto riguarda i curricula, io penso che anche all’interno dei licei debbano essere valorizzate le discipline STEM e impostato più chiaramente come facoltativo lo studio di latino e greco ma su questo si può ovviamente avere opinioni diverse.
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7 Gennaio 2025 alle 9:44 #2949
Andrea Giovannelli
PartecipanteBuongiorno a tutti.
Concordo con Enrico che la proposta di Annalia sul reclutamento dei docenti è molto sensata. Aggiungerei che in fase di preselezione andrebbe in qualche modo valutata anche la motivazione del candidato. Detto questo, prendo lo spunto per una riflessione più generale sul piano di lavoro. Non punterei a una riforma complessiva della scuola, perché sarebbe da una parte un approccio irrealistico, dall’altro probabilmente sbagliato. Se noi riuscissimo a elaborare una proposta intelligente su: reclutamento, riforma dei cicli, aspetti specifici dei curricula e taglio della burocrazia avremmo fatto già qualcosa di enorme secondo me.
In tutto questo dobbiamo tenere presente che c’è una cosa che si chiama PNRR. Dal mio punto di vista un piano idiota, più per come è stato pensato che per le risorse coinvolte. Ma perché dico teniamo presente il PNRR? Perché nel corso del lavoro dovremmo sempre chiederci se quello che andiamo a discutere già è trattato nel PNRR e come. Per evitare quindi un domani di sentirci dire, faccio un esempio, che sul digitale c’è già il PNRR che se ne occupa. Che sull’edilizia scolastica c’è già il PNRR che se ne occupa. E così via.
Poi c’è un altro aspetto ancora da tenere presente, in qualche modo anche questo legato al PNRR. Le risorse richieste dagli interventi proposti. Anche qui, dobbiamo evitare di fare proposte irrealistiche da un punto di vista di sostenibilità finanziaria. In un contesto dove, solo per fare un esempio, si prevede per i prossimi anni un aumento delle spese per la Difesa.
Lavoro difficile quindi ma proprio perché è difficile la politica negli ultimi anni ha scelto la via degli slogan perdendo credibilità.
Grazie a tutti e a presto.
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7 Gennaio 2025 alle 16:33 #2950
Annalia Bianchi
PartecipanteBuongiorno Andrea e buongiorno a tutti.
Grazie Andrea per la tua condivisione…Come te ho pensato e penso che sia necessario concentrarsi su alcuni punti focali ( quelli che ho indicato e tu hai ricordato) che sarebbero già rivoluzionari per lo stato attuale della scuola. Pensare di rivoluzionare l’intera impostazione sull’esempio di altri paesi con storia e cultura scolastica profondamente diverse dalla nostra mi pare irrealistico ma anche inutile.
La nostra scuola ha perso terreno negli ultimi 20 anni ( ho scritto ieri sulla chat quali ritengo siano in buona misura le cause) ma fino a quel momento e’ stata una delle migliori al mondo.
Ho studenti da tanti anni che frequentano un anno di scuola in paesi anche extraeuropei ( Stati Uniti ma non solo)…l’ultimo e’ tornato stamattina dopo 6 mesi😂 ; quando tornano hanno ottenuto valutazioni altissime e dichiarano che il nostro sistema e’ decisamente più formativo… quando funziona ovviamente. E sappiamo che ultimamente funziona sempre meno.
Questo per dire che ritengo che siano quelli i punti su cui intervenire tornando a dare alla nostra scuola dignità, riconoscimento e prestigio.Il mio timore e’ che mettiamo troppa carne al fuoco a volte in modo un po’ ideologico o troppo dettagliato rischiando di perdere di vista l’obiettivo, ovvero far ri-decollare il nostro sistema formativo con ( per iniziare) pochi colpi ben assestati.
Stiamo cercando di scrivere il programma di un partito in merito alla scuola che possa anche divenire una proposta di legge … hai tecnicismi ci pensano gli uffici legislativi… noi dobbiamo secondo me scegliere e definire le linee di principio ed i contenuti essenziali.
Parlare di merito, riportare le conoscenze ( stem e non solo) alla dignità che meritano, ridefinire o correggere cicli e curricula, tagliare drasticamente la burocrazia. -
7 Gennaio 2025 alle 23:34 #2951
Andrea Giovannelli
Partecipante“…Il mio timore e’ che mettiamo troppa carne al fuoco a volte in modo un po’ ideologico o troppo dettagliato rischiando di perdere di vista l’obiettivo, ovvero far ri-decollare il nostro sistema formativo con ( per iniziare) pochi colpi ben assestati…”..
Concordo assolutamente.
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2 Febbraio 2025 alle 23:36 #2995
EnricoTraino
PartecipanteBuongiorno a tutti.
Spero di riuscire a connettermi domani in quanto sarò fuori sede.
Per chiarirmi i punti di contatto e delle differenze tra le due proposte mi sono permesso comunque di farne una comparazione ed anche un’analisi critica, che posto qui sotto, mi scuso se così nero su bianco qualche commento potrebbe apparire un un po’ troppo “secco”.un saluto.
E.
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3 Febbraio 2025 alle 11:37 #2998
Alessandra Franzi
ModeratoreGrazie Enrico per le tue importanti osservazioni.
la maggior parte della comunicazione avviene nel gruppo sulla community. Clicca per aderire anche lì alla conversazione sulla scuola.
Queste proposte sono linee guida a caratteri generali più focalizzate sulle responsabilità che sugli strumenti definitivi da utilizzare, declinazione comunque importante.
Il nostro output sarà composto da 4 paragrafi che verranno rifiniti il 10 febbraio.
Sicuramente faro presente le tue osservazioni e magari riusciamo ad includere qualche dettaglio in più.
grazieAlessandra
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3 Febbraio 2025 alle 6:47 #2996
Annalia Bianchi
PartecipanteBuongiorno Enrico!
ti rispondo per quanto posso sperando tu stasera possa collegarti.
Premetto che le proposte A e B sono frutto di un tentativo di sintesi ( una modifica l’altra in alcuni aspetti per quanto importanti) e dettano linee molto generiche di riforma che vogliono essere affermazioni di principio quantomeno dirompenti rispetto alla attuale situazione; non affrontano e non risolvono aspetti consequenziali e più precisi perché appunto dobbiamo riassumere in una paginetta linee forti ma essenziali.
vado ai punti ( anche perché nel frattempo la proposta B e’ stata precisata e corretta)<b>Abilitazione</b>: il giudizio è combinato tra scuole e università. In caso di non superamento positivo di entrambi o di uno di essi, trovandoci a livello universitario si potrebbe ( aspetto non definito volontariamente) dover ripetere la prova o il tirocinio fino a raggiungere un risultato positivo. Lo stesso modo quando non si superano esami ai ripetono e si abbandona…il risultato e’ una <b>laurea abilitante all’insegnamento.
</b>
<b>Assunzione</b>: la differenza tra le 2 proposte sta nell’affidare la scelta ( e la domanda) o alle singole scuole ( al comitato interno alla scuola) o ad ente pubblico ( anche regionale) che costituisce al suo interno Commissione di esperti per scegliere i docenti migliori tra quelli che ne fanno domanda.
La differenza vorrebbe appunto garantire maggiore imparzialità e uniformità tra i territori.<b>verifiche psicoattitudinali:</b>
sono presenti in entrambe le proposte ma avvengono al momento della scelta della laurea specialistica quindi al terzo quarto anno di corso. Quindi a 21-22 anni.
sono d’accordo con te sul fatto che questa verifica sarebbe più opportuna in fase di assunzione ( la mia prima proposta generale scandiva diversamente le modalità ma abbiamo cercato una sintesi tra 2 molto diverse) ma se si sceglie la laurea abilitante all’ insegnamento bisogna anticipare i test.
<b>Carriera</b>: la seconda proposta e’ stata corretta e precisata. Prevede scatti di carriera legati alla anzianità e la possibilità di accedere a livelli superiori di qualifica ( ordinario, esperto) su domanda e valutazione della stessa da parte del Comitato di valutazione interno alla scuola.
Ma a prescindere dal livello ( iniziale ordinario esperto) tutti gli insegnanti sono periodicamente sottoposti a controlli e verifiche di efficienza ed efficacia nello svolgimento del proprio lavoro da ispettori pubblici con sanzioni previste in caso di mancanza di tali qualità ( controllo di merito appunto) In quali modi questi ispettori eserciterebbero il loro controllo e’ tutto da definire ( anche attraverso valutazione di sondaggi o altro perché no?).le proposte sono ripeto volutamente generiche perché, in questo step devono dettare solo principi di riforma essenziali che possiamo riassumere in questi:
-preselezione, laurea abilitante e valutazione sul merito della carriera
– maggiore autonomia scolastica
– riforma dei cicli e curriculum
– welfare scolastico
Tutti gli aspetti tecnici e di dettaglio sono volutamente omessi e rinviati a successiva fase. Quella auspicabile della proposta di legge.
Spero di aver chiarito almeno in parte e spero di vederti stasera e nella prossima call. Dobbiamo consegnare il paper per il 10 febbraio…
un caro saluto
Annalia
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3 Febbraio 2025 alle 8:26 #2997
EnricoTraino
Partecipante<p style=”text-align: left;”>Grazie dei chiarimenti Annalia, capisco la “ratio”. Su alcuni punti francamente mi aspettavo che non si scendesse volutamente nel dettaglio; nel chiarire anche a me stesso le differenze ho voluto tuttavia fare l’avvocato del diavolo ed evidenziare un po’ anche i “nodi”.</p>
<p style=”text-align: left;”>Spero di riuscire a collegarmi, altrimenti vi auguro buon lavoro. E.</p>
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