- Questo topic ha 5 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 settimane fa da Arlette Guasconi.
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9 Novembre 2024 alle 19:39 #2708Cristiano De VergoriModeratore
Buonasera a tutti,
Vorrei cominciare la nostra discussione sul forum partendo da una domanda molto ampia: secondo voi, quale dovrebbe essere il futuro dell’Unione europea in una prospettiva liberal-democratica?
Il senso è volutamente ampio, così che ciascuno possa focalizzare le proprie riflessioni sugli aspetti che preferisce, come ad esempio i valori che devono guidare l’integrazione europea, le sfide più importanti da affrontare, gli obiettivi da raggiungere, il ruolo dell’Italia nell’Ue ecc.
Vi lascio qui sotto alcuni riferimenti interessanti che possono stimolare il dibattito:
- Un confronto con Luigi Marattin sul futuro dell’Ue organizzato durante la campagna elettorale della lista Stati Uniti d’Europa per le elezioni europee 2024: lo trovate a questo link.
- Le priorità del gruppo liberal-democratico Renew Europe al Parlamento europeo per la nuova legislatura europea: le trovate a questo link.
- Il recente report di Mario Draghi sulla competitività dell’Ue: lo trovate a questo link in inglese e a questo link in italiano.
Si parte allora!
A prestissimo,
Cristiano -
19 Novembre 2024 alle 5:04 #2742Arlette GuasconiPartecipante
Buongiorno
per favorire la crescita dell’integrazione europea a mio parere tra le possibili iniziative a scuola ci dovrebbe essere un’ora alla settimana dedicata alle Culture Europee che faccia “media” (non come religione o ginnastica per intenderci) per conoscere usi e costumi dei paesi della UE oltre a cercare nelle scuole superiori di pianificare gemellaggi ogni anno dove gli studenti vengono ospitati per una settimana a casa di famiglie in uno stato Ue e poi viceversa, ovviamente cercando di aiutare sui costi volo/treno da parte della scuola o stato o dove possibile con sponsor .. a me capitò in 3a liceo e fu una bella esperienza .. si c’è anche l erasmus, è vero, ma io aumenterei le opportunità di incontro, non tutti fanno l università o possono permetterselo dato che è ancora più oneroso nell’insieme. Certo esercito, fiscalità, economia con strategie condivise, sono molto importanti e tutti a quello pensano per primi ma gli aspetti umani come collante non sono da sottovalutare per sentirsi europei. Lavorare sui giovani getta le basi della coesione futura e il superamento dei particolarismi.
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20 Novembre 2024 alle 23:30 #2789Andrea GiovannelliPartecipante
Veramente un ottimo spunto, grazie. Che ha punti di connessione, mi pare, con l’intervento di Marco Tiberi. Semplificando al massimo, dovremmo pensare a come “creare”, nel medio-lungo periodo, il popolo europeo.
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19 Novembre 2024 alle 16:41 #2754Marco TiberiPartecipante
Buon pomeriggio.
Ringrazio Cristiano per la sua domanda e la “spinta” ad avviare la discussione sui temi che il termine “Integrazione Europea” implica. L’obiettivo che credo tutti condividiamo è dare visibilità a Orizzonti Liberali, in particolare alla sua proposta di metodo: partecipazione aperta a tutti, collaborazione secondo le proprie competenze e attitudini, approfondimento e organizzazione dei contributi, trasparenza e coinvolgimento.
In tale contesto, condivido con voi qui di seguito alcune riflessioni “Sul futuro UE in prospettiva Liberal Democratica”.
Il futuro dell’Unione Europea deve essere fondato su una visione ambiziosa ma realistica, che sappia coniugare l’ideale di un’Europa più integrata con le sfide concrete che ci attendono.
La premessa è che i risultati delle elezioni europee 2024 non possono essere ignorati, nella nostra riflessione sul futuro dell’integrazione europea. L’avanzata dei partiti di destra e di estrema destra, che hanno ottenuto significativi successi in molti Stati membri, ci pone di fronte a una sfida: promuovere riforme che rendano l’Unione Europea più efficiente e più vicina ai cittadini europei. In altre parole, bisogna sapere tradurre gli ideali politici in politiche concrete che migliorino la vita delle persone.
La sfida è dimostrare che più Europa non significa meno democrazia, ma al contrario più strumenti per affrontare le sfide del nostro tempo.
La prima urgenza è superare la lentezza e il compromesso al ribasso che troppo spesso affligge il processo decisionale dell’Unione Europea. Il voto all’unanimità va ripensato. Non possiamo più permetterci un’Europa che procede a velocità ridotta per veti incrociati. Questo comporta una ridefinizione di ruolo e poteri in primis della Commissione Europea e del Parlamento Europeo.
Un’Europa più efficiente nelle sue istituzioni deve anche essere un’Europa più competitiva nella sua economia. La sfida dell’innovazione tecnologica richiede importanti investimenti in ricerca e sviluppo, un vero mercato unico digitale, meno burocrazia e meno sovrapposizione di norme e regole per le nostre imprese. La transizione verde del Green Deal va perseguita con pragmatismo, bilanciando sostenibilità ambientale e competitività industriale.
La sicurezza è un’altra importante priorità. Un’Europa più autonoma nella difesa, capace di gestire in modo coordinato i flussi migratori e di parlare con una sola voce sulla scena internazionale è nell’interesse di tutti. Come lo è un’Europa più coesa socialmente, che investa in educazione e competenze, che riduca i divari territoriali senza cedere all’assistenzialismo.
Infine, è opportuno evidenziare un tema che troppo spesso viene sottovalutato nel dibattito sul futuro dell’integrazione europea, ma declinato in termini di “slogan” in ambito nazionale: il ruolo cruciale dei servizi pubblici radiotelevisivi e multimediali. I recenti sviluppi normativi, in particolare l’European Media Freedom Act, vanno nella giusta direzione ma non sono sufficienti.
Un’Europa veramente democratica ha bisogno di media pubblici forti, indipendenti e adeguatamente finanziati. Non è solo questione di garantire il pluralismo informativo – che pure è fondamentale. È questione di costruire uno spazio pubblico europeo comune, di promuovere una cittadinanza informata e consapevole, di proteggere le nostre democrazie dalla manipolazione dell’informazione.
I servizi pubblici media devono essere messi nelle condizioni di innovare, di raggiungere i cittadini attraverso le piattaforme digitali, di produrre contenuti di qualità. Ma soprattutto devono essere preservati, per quanto possibile, da interferenze politiche attraverso meccanismi di governance trasparenti e procedure di nomina basate su competenza e merito.
L’esperienza di alcuni Stati membri dell’Unione Europea ci insegna quanto sia facile trasformare i media pubblici in megafoni governativi. La libertà e il pluralismo dei media sono fattori fondamentali del progetto europeo tanto quanto il mercato unico o la moneta comune.
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26 Novembre 2024 alle 19:09 #2824EnricoTrainoPartecipante
Buonasera a tutti.
Ho ascoltato il video della call con Marattin postato da Christian e letto le riflessioni di Marco e gli spunti di Andrea ed Arlette; mi sembra ci siano già diversi punti in comune.
In fine ultimo, quali materie debbono essere trattate a livello EU anziché a livello degli stati nazionali? Quelle in cui un approccio unificato consente di creare un contesto piò efficiente per le imprese o per la ricerca, o di realizzare sinergie di scala, o tematiche nelle quali la dimensione di paesi relativamente piccoli come sono i singoli paesi europei non consentirebbe ai singoli stati di confrontarsi alla pari con entità economiche o politiche di dimensioni assai superiori. Ho provato a riassumere temi che sono stati già elencati e ad integrare parzialmente, vi propongo un elenco per commenti, affinamenti, approfondimenti collettivi.
1. Difesa
Il progetto di un Esercito Europeo richiederebbe come precondizione un livello di integrazione politica ed istituzionale ancora lontana. Come tappa di avvicinamento, e nelle linee di quanto indicato anche da Draghi, una possibile via è un radicale potenziamento del Fondo europeo per la difesa (FED), facendolo diventare una centrale d’acquisto unica Europea per la totalità dei sistemi d’arma e le munizioni. La dotazione economica di questo fondo dovrebbe essere coperta da un apposito capitolo di bilancio finanziato a livello Europeo per un ammontare pari ad una quota significativa della spesa militare complessiva. Questo approccio consentirebbe un incremento dell’efficienza della spesa e nella e standardizzazione delle dotazioni.
2. Energia ed Ambiente
La via verso la decarbonizzazione passa attraverso lo sviluppo di tecnologie “green”, e questa ricerca e questo sviluppo potranno certamente essere più efficaci, efficienti e veloci se attuati a livello Europeo
3. Fiscalità
In particolare, unificazione delle regole fiscali a carico delle imprese. L’unificazione delle regole di tassazione a carico delle imprese ridurebbe la complessità a loro carico, favorirebbe la crescita di imprese transnazioni a livello continentale, ed eviterebbe il fiscal dumping ad oggi operato anche da alcuni stati continentali.
4. Unione del mercato del capitali
Anche la creazione di un’unica borsa europea è spesso citata come un elemento facilitatore della creazione di imprese che siano “campioni continentali” e che possano come tali confrontarsi a livello globale.
5. Immigrazione
Altra sfida epocale a livello continentale, una materia, che vista anche la libera circolazione delle persone almeno nell’area “Schengen”, non può che essere affrontata a livello continentale.
Assetto Istituzionale
Dal punto di vista istituzionale, mi sembra che ci sia consenso pressoché unanime tra le voci più avvedute sul fatto che non sia possible procedere ad ulteriori allargamenti della EU senza aver prima proceduto a modificare gli assetti istituzionali della Comunità, così da consentire una maggiore integrazione, a partire dal superamento del voto all’unanimità. Macron e Draghi sono stati tra quelli che hanno espresso parlare più chiare a favore di un’ “Europa a più velocità”, intendendo con questo che sia opportuno che un limitato numero di stati che siano disposti ad intraprendere questo cammino dovrebbero procedere più velocemente verso un’integrazione più profonda. (Sarebbe opportuno, che poi oggi ne sussistano le condizioni politiche o meno, questo è un altro discorso).
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27 Novembre 2024 alle 19:18 #2832Arlette GuasconiPartecipante
osservazioni sparse ..
1. Difesa
serve anche un centro di comando operativo comunitario x emergenze decisionali con un margine di autonomia per fatti gravi che mai dovessero succedere
2. Energia ed Ambiente
due cose mi hanno lasciata sconvolta sapere che l’India è il primo acquirente del petrolio russo (inquina – vd. smog a new delhi e avvantaggia la Russia economicamente) e tutto tace… la seconda sentita nelle registrazioni del we a milano che Usa Cina e India i peggiori inquinati in % non fanno cenno di diventare Green. Convincere questi 3 paesi viene prima di diventare noi Green con i rischi economici per le aziende di dover sopportare costi in piu che già non siamo competitivi di nostro
3. Fiscalità
Va semplificata e modificata propedeuticamente all’unificazione europea confrontando le varie modalità di applicazione delle tasse degli stati membri … magari qualche universitario ci potrebbe fare una tesi e a noi tornare utile leggerla.
Serve una stretta sull’evasione non condoni ma penale chi evade dopo la prima volta che ti beccano ..E’ una vergogna! Non abbiamo soldi e abbiamo un debito pubblico spaventoso e la gente evade. Io vorrei dichiarare ogni spesa nel 730 e pagare le tasse su quel che resta del mio stipendio che non sia speso o investito in qualcosa.
5. Immigrazione
In attesa dell’inversione di tendenza della nostra natalità va fatta una scelta tra gli immigrati, tra quelli che arrivano x mare o normalmente, mirata nei settori che chiamano mano d’opera con contratti che formano gratuitamente se ti fermi un minimo di anni in azienda e con obbligo di studio dell’italiano serio con esame finale di prova su tre livelli di competenza base media alta che fa CV x le assunzioni successive .. servono artigiani e nei paesi poveri hanno tanta manualità ancora ma devono capire e integrarsi non stare negli hot spot a farsi mantenere nullafacenti e anche in condizioni da reclusi.
Ho sacrificato l’estetica dello scritto x i pensieri, mi perdonerete.
Arlette
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