- Questo topic ha 2 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 3 settimane fa da Claudio Bonanno.
-
AutorePost
-
-
12 Dicembre 2024 alle 7:42 #2877Luigi MarattinPartecipante
Buongiorno a tutti,
e complimenti a voi (e alla coordinatrice Alessandra) per l’ottimo lavoro che sta facendo in particolare sul pianeta-scuola.
Vi scrivo in merito, invece, alla questione-università.
Ieri alla Camera (in occasione della discussione di un emendamento Pd-M5S sul reclutamento), c’è stata l’occasione per un porre nuovamente, come faccio da molti anni, un tema di cui da sempre sono stato convinto: la trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato (a capitale interamente pubblico), in modo da farli uscire dalla gabbia del diritto amministrativo.
A questo link (https://eticaeconomia.it/il-mercato-e-luniversità-orgogliosamente-pubblica/) trovate una riflessione che feci ormai quasi 9 anni fa, in cui illustro con più completezza il tema; l’intervento di ieri in Aula lo trovate invece sui miei profili social della giornata di ieri.
Mi chiedevo se su questo tema – se ovviamente condiviso da voi – potessimo far partire subito una campagna: come sapete sul nostro sito sono presenti tre campagne tematiche (spesa pubblica, concorrenza e stipendi), ma sentiamo un po’ tutti l’esigenza di aggiungerne altre di stampo non prettamente economico (pensiamo ad esempio a nucleare e alle fusioni dei comuni). Io mi chiedevo se fossimo già nelle condizioni di lanciare una campagna su questo tema (fuori gli atenei dal diritto amministrativo, abbinata magari all’abolizione del valore legale del titolo di studio), per poi lasciare invece sul pianeta-scuola concludere la vostra discussione ed avere più avanti una proposta spendibile anche su quello.
Fatemi sapere, buon lavoro e grazie di cuore per il vostro impegno!
Luigi
-
13 Dicembre 2024 alle 18:23 #2882EnricoTrainoPartecipante
Buonasera Luigi e buonasera a tutti.
Lascio ad Alessandra il compito di accelerare la riflessione del gruppo su questo specifico aspetto. Nel frattempo ho provato evidentemente a leggere l’articolo e mi sono accorto che c’era un piccolo refuso; il link qui sotto funziona:
https://eticaeconomia.it/il-mercato-e-luniversita-orgogliosamente-pubblica/
Nella ricerca dell’articolo di Luigi, mi sono imbattuto nella replica di Marco Valente
che mi sembra contenere alcune argomentazioni che suonano pretestuose, ma fornisce forse anche qualche proposta sensata che si potrebbe inquadrare nel contesto del cambiamento più radicale basato sulla trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato prospettato da Luigi. A me pare che l’Università italiana abbia in effetti bisogno di una Rivoluzione più che di un’Evoluzione, e cambiarne l’assetto istituzionale potrebbe costituire la base di questa Rivoluzione.
@Alessandra, a te la palla.
Un saluto.
Enrico
-
15 Dicembre 2024 alle 18:24 #2884Claudio BonannoPartecipante
Buonasera a tutti.
Grazie a Luigi per aver aperto questo filone, io sarei molto favorevole all’inserimento di una tematica sull’università tra quelle in primo piano. E grazie a Enrico per il link funzionante e per la segnalazione della risposta di Marco Valente.
La mia preparazione in tema di diritto è scarsa, e dunque faccio fatica a immaginare quali possano essere le eventuali conseguenze negative della trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato. Ho letto di una possibile maggiore facilità alla privatizzazione, ma, ad esempio, non so se questa critica sia sensata. Partendo dal principio che condividiamo che le università debbano restare pubbliche, mi auguro che si possa lavorare ad una regolamentazione che ne impedisca la privatizzazione.
Da professore universitario, faccio poca fatica a capire i vantaggi che si avrebbero con una tale trasformazione, sia sul fronte burocratico sia sull’organizzazione interna degli atenei. Credo però che ci siano altri aspetti che riguardano la didattica che potrebbero forse spingere verso il mantenimento di un maggiore controllo statale (ovviamente, al netto della mia ignoranza sui dettagli dell’implementazione del modello “fondazione di diritto privato”).
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un cambiamento notevole nel ruolo dell’università nella società. In particolare, all’università viene sempre di più demandata una preparazione generale dei giovani, basti pensare al moltiplicarsi di corsi di studio poco specializzati o che sostituiscono il percorso gavetta+esame di stato per alcune professioni (esempio concreto, dallo scorso anno esiste una laurea triennale per la preparazione dei geometri). Questo, insieme ad una tendenza all’abbassamento del livello di preparazione delle scuole secondarie, spinge alla necessità di una maggiore apertura verso un sistema universitario “di massa”. Cosa che probabilmente andrebbe in contrasto con la visione di università che forniscano didattica di eccellenza. Questo non vuol dire rinunciare ad un sistema concorrenziale tra le università sul fronte della didattica, un’idea potrebbe essere quella di andare verso una differenziazione tra università con la “missione” in didattica e università con la “missione” in ricerca, che farebbero anche la didattica di eccellenza (la didattica di alto livello la fa un docente che è stimolato ad insegnare bene da fattori di riconoscimento sociale ed economico, ma essere un bravo ricercatore è un fattore importante per avere una didattica eccellente). In un sistema meno fossilizzato, si potrebbe pensare anche di avere finanziamenti diversificati in base alla missione di un ateneo, prevedendo anche sistemi premiali a livello stipendiale dei docenti per gli atenei “di ricerca”. In questo sistema, lo stato servirebbe a garantire meccanismi di equità per gli studenti e possibilmente l’esistenza più diffusa possibile sul territorio nazionale di atenei di didattica e di ricerca.
Riguardo il valore legale del titolo di studio, un meccanismo di differenziazione sarebbe completamente inutile senza la sua abolizione. Risolveremmo anche una buona parte del problema “università telematiche”, e a quel punto bisognerebbe garantire la possibilità di studi universitari attraverso un miglior sistema di diritto allo studio ma, a mio parere, anche di diffusione sul territorio delle strutture universitarie anche di livello eccellente.
Ho scritto probabilmente troppo, scusate. Ma è un tema a cui tengo e spero di poter portare avanti qui dentro un confronto costruttivo.
Buona serata.
Claudio
-
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.