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4 Novembre 2024 alle 19:13 #2626Mattia AdaniModeratore
In una società liberal-democratica, i principi di libertà e democrazia devono essere difesi e applicati in modo esteso e inclusivo, evitando una visione elitaria del potere.
In ambito economico, questi principi si manifestano nella libertà per tutti di perseguire il benessere secondo i propri talenti e aspirazioni, senza subire eccessive restrizioni o ingiuste competizioni.
Una visione liberal-democratica considera l’economia di mercato, nonostante i suoi limiti, il migliore e principale motore di una prosperità diffusa e sottolinea la necessità di una sua gestione appropriata per massimizzare libertà e equità economica.
La democrazia economica si traduce nella lotta contro sistemi monopolistici, oligopolistici, dirigistici e in generale contro tutte quelle strutture in cui le decisioni economiche sono dominate da poche élite, non solo private, ma anche pubbliche.
Il mercato può talvolta generare distorsioni o eccessive disuguaglianze, che richiedono pertanto un intervento per tutelare la stabilità e l’equità della società e del mercato stesso.
I governi hanno quindi il fondamentale compito di creare e mantenere un ambiente favorevole per l’iniziativa privata, attraverso regole che garantiscano equità, tutelino i diritti dei cittadini e prevengano abusi. Tuttavia, l’intervento governativo deve strettamente limitarsi alla gestione di queste distorsioni, senza ostacolare ove non necessario il corretto sviluppo delle forze di mercato.
I governi devono agire come arbitri, non come attori economici, regolando i comportamenti scorretti ma lasciando che gli operatori del mercato decidano autonomamente il percorso da seguire.
Stabiliti i confini di una competizione equa e sostenibile, deve prevalere il principio di neutralità e non discriminazione rispetto alle soluzioni o tecnologie disponibili.
Considerando che complessità normativa e burocrazia penalizzano più gravemente i piccoli operatori economici rispetto alle grandi imprese, il governo deve impegnarsi a ridurre e semplificare per quanto più possibile le regole, anche al fine di assicurare una reale accessibilità e democraticità dello sviluppo economico.
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